Week-end formativo per responsabili finanze
Torino, 26-27 febbraio 2005


Sabato 26 e domenica 27 febbraio, in sede nazionale, si è svolto il week-end di formazione per i tesorieri delle zone e delle federazioni. Sabato si è cominciato da un test “La militanza non ha prezzo!" per partire dall’esperienza personale e verificare le realizzazioni e le fatiche nel vivere il ruolo di tesoriere. Può infatti capitare di confondere chi ricopre questa responsabilità con l’esattore delle tasse ed invece è un ruolo prezioso in termini educativi e di maturazione del senso e del significato delle cose che si fanno e si progettano. Al test è seguito un momento di lavoro a gruppi con l’obiettivo di mettere in comune le esperienze dei tesorieri delle diverse zone e federazioni.

Nel pomeriggio è intervenuta Maria Ghione, ex Tesoriere nazionale, per approfondire il senso ed il valore della dimensione delle finanze nel nostro movimento, per soffermarsi sul senso e i criteri dell’autofinanziamento e conoscere più da vicino alcuni oggetti del bilancio. Maria ha aiutato, in base alle voci di bilancio, ad interrogarsi sul senso delle cose che si fanno: nell’attività della GiOC gli oggetti non sono soltanto uno strumento descrittivo, ma dicono chi siamo per quello che facciamo e spingono all’autenticità: tenere a bada le intenzioni, i progetti e la loro realizzazione.
Le cifre, gli importi, le dimensioni, danno la dimensione della nostra esperienza (cifre che si investono e dove es. i coordinamenti fra le diverse realtà, la scelta di andare verso tutti i giovani lavoratori, il movimento non è grande ma è diffuso, …), su queste cifre si può verificare quale GiOC si sta costruendo.
In base alla presenza o meno di alcuni interlocutori interni ed esterni (ad es. i militanti che versano l’autofinanziamento, istituzioni con cui si collabora, le chiese locali,…) si può verificare il riconoscimento della GiOC: quali risorse di rapporti e competenze ci sono? Quali possiamo costruire? Attraverso che cosa (la formazione, l’accompagnamento, chi lo fa, che cosa ci serve?
Maria ha aiutato anche ad approfondire alcune questioni di fondo: siamo una delle poche esperienze associative giovanili che chiede così tanto a suoi responsabili in termini di autofinanziamento (3%), come mantenerlo? Che cosa dello stile di vita è messo in discussione dall’autofinanziamento? Come vedere l’autofinanziamento come elemento progettuale e non come punto di partenza scontato?
La voce di bilancio “risorse da ricercare" và proprio nell’ottica progettuale e di impegno per il progetto, infatti quando viene approvato il bilancio preventivo non ci sono tutti i soldi che servono, ma viene approvato con l'impegno di tutti a cercare altre risorse.
Questo significa che i soldi, anche storicamente, non sono il fattore di sviluppo della GiOC, ma sono comunque un fattore che determina la qualità dell’esperienza che viene vissuta e proposta ad altri giovani.

Domenica si è approfondita maggiormente la parte della scrittura dei progetti. Si è partiti con l’intervento di Manuela Agagliate, la presidentessa, che ha dato elementi d’analisi circa la scrittura dei progetti. Dopo l’intervento di Manuela, si è simulata la scrittura di un progetto per una festa di zona.
I progetti sono sempre una buona opportunità per esprimere l’analisi del contesto e le problematiche entro cui si svolge l’iniziativa educativa della GiOC, magari presentando alcune tematiche sulle quali si sta riflettendo come movimento, federazione, zona. I progetti sono una buona opportunità per farsi conoscere e presentarsi alle amministrazioni locali e nazionali. Specificando la storia e i soggetti ai quali si rivolge la GiOC, i valori di riferimento e gli obiettivi specifici dell’iniziativa, le azioni e le attività che si vogliamo realizzare per raggiungere gli obiettivi prefissati, i tempi e le modalità di realizzazione, le risorse necessarie e, da non dimenticare, un bilancio preventivo.
Scrivere un progetto non basta, ci sono alcune attenzioni da avere: dalla cura nei rapporti con l'ente a cui si presenta il progetto all’attenzione ad integrarlo con quanto già si sta realizzando sul territorio, al seguire il suo sviluppo a livello contabile e “politico", al fine di rendere il progetto realizzabile, attendibile ed efficace.

Il week-end si è concluso con la discussione sulla fattibilità o meno di una nuova sottoscrizione a premi (lotteria) nazionale. Si è deciso per quest’anno di non fare questa iniziativa, ma di impegnarsi a raccogliere un forfet definito sulla base delle entrate che solitamente arrivavano dalla lotteria, che è stato suddiviso per ogni militante. Ogni zona/federazione si è impegnata a raccogliere la cifra concordata, attraverso, progetti, azioni di autofinanziamento… Se da una parte questa decisione viene incontro ai mal di pancia e alle crisi d’ansia di fronte alla parola “Lotteria", e al bisogno di tentare strade nuove oltre a questa è vero che resta comunque importante porsi sempre in un ottica nazionale, guardare alla fattibilità delle proposte anche per le zone più piccole e in contesti più complessi di Torino, mantenendo fede al valore della solidarietà tra le diverse realtà locali nel bilancio nazionale. In riferimento a questo si è pensato di poter lavorare per coordinamenti macro-regionali (nord-centro e sud).
La serata si è conclusa cenando con gli animatori di comunità del Progetto Policoro della Sicilia, in Piemonte per uno scambio di reciprocità. Grazie a Lucio e Francesca di Settimo che hanno cucinato per i tesorieri e a Maria che ha dato una mano ad approfondire il valore delle finanze per il nostro movimento!!!

Notizia inserita o aggiornata il 07/03/2005. Letta 1659 volte.

 

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