Giovani e lavoro: orientamenti e aspettative
Presentati a Padova i risultati della ricerca nazionale realizzata dalla Gi.O.C. (Gioventù Operaia Cristiana) con il supporto della Fondazione Nord Est che ha coinvolto un campione di 3.000 giovani di età compresa fra i 15 e i 35 anni in Italia.
Il lavoro continua ad essere uno fra gli aspetti più importanti della vita (94,7%) assieme alla famiglia e alle amicizie. Tuttavia, proprio la possibilità di avere un lavoro precario costituisce la prima preoccupazione per il futuro (24,9%).
Il 62,3% dei rispondenti ritiene che il salario debba essere definito sulla base di una serie di riferimenti meritocratici (competenze possedute, responsabilità assunte, titolo di studio conseguito). Allo stesso tempo però l’87,8% ritiene che la società debba sostenere in particolare le persone più deboli e svantaggiate.
Al di là delle discussioni più spesso disancorate dai fenomeni reali, i giovani si muovono lungo atteggiamenti che un tempo sarebbero stati ritenuti opposti, inconciliabili. Sul lavoro auspicano che venga premiata la professionalità, la capacità delle persone. Esprimono in larga misura una visione di natura meritocratica. Ma, quando spostiamo il piano dal lavoro a quello della giustizia sociale, è la propensione solidaristica a prevalere. Dove è necessario garantire a tutti pari opportunità di partenza, dove è necessario sostenere i più deboli. Di tutto ciò si deve fare carico l’intera società.
Per maggiori informazioni: Giovani e lavoro: sala stampa
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