Aperitivo Informativo GAS Intervento di Franco parrocchia Pentecoste (Torino), partecipa a 2 GAS. Da diversi anni con mia moglie abbiamo deciso di ragionare sul nostro stile di vita e di consumo, partendo dall’analisi del bilancio familiare, per progettare le nostre spese a fronte dei bilanci di giustizia. Abbiamo deciso di analizzare il nostro stile di consumo, ragionando su ciò che indispensabile e utile per la nostra vita di tutti i giorni. Confrontandoci anche con altre famiglie abbiamo definito alcuni criteri (impatto ambientale, rispetto del lavoro, prodotti biologi) con cui scegliere i prodotti da consumare (prevalentemente alimentari) e ci siamo inseriti in un GAS che ad oggi comprende 20 famiglie. Inoltre partecipiamo anche al GAS della cascina Roccafranca che conta più di 60 famiglie. Il GAS cerca di conoscere i produttori e instaurare rapporti di solidarietà, costruendo rapporti diretti evitando i passaggi di intermediari. (Filiera corta: rapporto diretto con i produttori recuperando i prodotti dove li producono, e il trasporto diventa a carico di chi compra). Si prediligono i prodotti locali, creando rapporti umani tra i partecipanti del gruppo e con i produttori stessi. All’interno del gruppo si creano anche delle relazioni di solidarietà e di scambio reciproco. Al centro dell’esperienza c’è lo stile di vita che vogliamo attuare, evitando le dispersioni nel nostro modo di consumare, comprare di meno, ridurre gli sprechi anche quelli energetici (lampadine a basso consumo energetico, spegnere interruttori elettrici e in stand by). Il nostro gruppo si incontra una volta al mese per scegliere le linee del gruppo (che cosa acquistare) e confrontarci su temi collaterali, (come ad esempio i tempi lavoro e di vita), partendo dalle esperienze dei partecipanti per ragionare e fare delle scelte concrete sulla qualità di vita di ciascuno. Inoltre un altro criterio del gruppo d’acquisto è l’autoproduzione , tutto ciò che può essere fabbricato in casa, fatto da qualcuno viene scambiato nel gruppo. Per ogni acquisto c’è un responsabile che si occupa di prendere i contatti con il produttore, fare l’ordine raccogliendo le esigenze dei partecipanti (via mail) e andare a prendere il prodotto, per poi smaltirlo con le persone che hanno effettuato l’ordine. È necessario quindi avere un mezzo di trasporto e un luogo dove mettere i materiali quando arrivano. Ovviamente i responsabili cambiano periodicamente in modo da non sovraccaricare il singolo di troppo lavoro. È stato inoltre inserito un punto nella finanziaria 2007 che presenta i GAS e li esonera dall’IVA, è un modo di riconoscere l’esperienza che è in atto da anni. Il nostro Gas è inoltre attento alle esperienze che ci sono di consumo critico, per esempio la 220 che è una nuova compagnia elettrica che si può contattare su internet che presenta nuove forme di consumo energetico ecologico (con pannelli solari siti al sud Italia), inoltre siamo informati delle campagne di boicottaggio in atto sul territorio locale e nazionale. Alcune piste d’azione concrete: - Sperimentare l’acquisto di un prodotto come GAS magari sulla pasta che è a lunga conservazione, contattando un GAS esistente - Fare un elenco di produttori che conosciamo per capire se possono partire delle esperienze concrete (es. mugnaio che produce farina a Cuneo contatto Elisa Tambini, vino prodotto a Canale contatto Silvia Garau, detersivi ecologi triciclo: contatto Ciccio) - Da capire se avviare un gruppo d’acquisto territoriale o di federazione, è necessario valutare regole e questioni pratiche Per approfondire: rete di GAS www.retegas.org nuova compagnia elettrica www.la220.it Notizia inserita o aggiornata il 22/12/2007. Letta 1701 volte. |
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