La Scuola Militanti del 3-4 febbraio continua il percorso formativo pensato per quest’ anno dalla nostra Federazione: Legalità e Giustizia. Fra le sfide portate avanti ricordiamo: la necessità di agire nel quotidiano come lavoratori e come consumatori, nonché il cogliere il significato profondo, “alla luce del Vangelo", della Giustizia.
L’ obiettivo della giornata di sabato non è stato quello di analizzare i consumi in un’ottica moralistica, con il rischio di proporre stili di vita e modelli che siano distanti dalla realtà che viviamo. L’ interesse è stato diretto a comprendere i meccanismi che stanno dietro alle logiche di consumo, stando dentro la realtà e cogliendo le opportunità che abbiamo di incidere su di essa. L’ obiettivo quindi non è solo quello di rivendicazione e protesta, che sono certamente strumenti utili, ma insufficienti, ma quello di portare il nostro stile di militanza anche nel modo di consumare.
Grazie all’ intervento del Professor Frigero, docente di economia dell’ Università di Torino, abbiamo cercato di approfondire le motivazioni e i criteri che veicolano i nostri consumi ed è emersa l’ importanza di educare all’ acquisto e all’ utilizzo. Con il primo si intende porre più attenzione al prodotto, ovvero: conoscere quale filiera sta dietro al prodotto che acquistiamo ( provenienza, tipo di produzione, marchio…). Capire l’importanza del commercio equo, che deve essere competitivo sul mercato e non sostenuto sporadicamente come atto di carità, ma come tentativo concreto di ridurre le catene di intermediari multinazionali per accrescere così le capacità e i margini del produttore. Nonché di imparare ed insegnare ad individuare quali sono i bisogni veri ed autentici, riconoscendo così le preferenze influenzate dalle componenti simboliche ( status symbol).
Per quanto riguarda l’educazione all’ utilizzo intendiamo l’imparare ed insegnare ad usare correttamente i beni per le funzioni, ad esempio cogliere tutte le potenzialità che ha la rete ai fini della conoscenza e della comunicazione. Capire che lo sviluppo non è solo economico, c’è quindi un riscatto sociale attraverso la crescita di opportunità di vita delle persone (ad esempio viaggiare, conoscere e relazionarsi con lingue e culture diverse).
La giornata di Domenica è stata articolata in questo modo: dopo una presentazione multimediale dei documenti preparati dalla Campagna d’ Azione si è passati al lavoro a gruppi con l’obiettivo di raccogliere le proposte d’azione. Dal lavoro svolto è emerso da tutti i gruppi che :
• c’è poca informazione sulle filiere dei prodotti, nonché sulle condizioni dei lavoratori;
• c’è poca trasparenza sulle attività delle Banche;
• spesso si scende a “compromessi" lavorativi per sopravvivenza.
Secondo quanto è stato detto, gli aspetti da approfondire sono quindi una maggiore informazione sui prodotti, nonché sulle Banche, soprattutto su quelle Etiche che non si conoscono ancora bene e per questo c’è stata l’ idea comune di portare come azione una Campagna di Informazione.
Silvia del Priore