"Tutto il resto":
prosegue la campagna su giovani e consumi!
20 dicembre 2005


Si è conclusa la fase di raccolta dei questionari della campagna d'azione “Tutto il resto" sul rapporto tra giovani e consumi.

In questi mesi abbiamo incontrato oltre 3.000 giovani in giro per l'Italia per ascoltare cosa vivono studenti e lavoratori, tra i 15 e i 35 anni, nelle differenti aree del paese.
È stata come sempre un’occasione per prestare attenzione e dare voce a giovani poco considerati e poco coinvolti nei classici percorsi educativi e di evangelizzazione: i ragazzi delle scuole professionali, i lavoratori precari, gli studenti-lavoratori, i giovani immigrati.
Nell’incontro con loro abbiamo percepito la ricchezza delle loro capacità, che spesso faticano ad esprimere, e la difficoltà a comprendere le situazioni che si trovano a vivere, provocandoli ad interrogarsi sempre.

Questa interazione ci ha permesso di affrontare le tematiche delineate negli obiettivi d’indagine: quali sono oggi gli stili di consumo, quanto questi dipendono dalle condizioni socioculturali ed economiche in cui i giovani si trovano a vivere, che rapporto c’è tra la sfera dei consumi, i significati che vi sono rappresentati e i valori, le relazioni interpersonali, la capacità di pensare al futuro.

Nei prossimi mesi i dati raccolti verranno analizzati e approfonditi con il supporto di un comitato scientifico (Prof. Daniele Marini, docente di Sociologia all’Università di Padova e direttore della Fondazione nord-est e Dott.sa Mariagrazia Santagati, docente di Sociologia all’Università Cattolica di Piacenza) e attraverso letture specifiche da parte dei gruppi nei diversi territori, affinché la riflessione coinvolga anche le nostre vite. Saranno inoltre realizzate delle interviste per scendere maggiormente in profondità, per ricostruire ciò che il consumo significa e rappresenta oggi nella vita dei giovani, per individuare attraverso quali percorsi ci si educa al consumo e che relazione c’è tra questa dimensione e il proprio progetto di vita.
Questo permetterà di definire un quadro nazionale complessivo, ma soprattutto di analizzare contesti specifici: territoriali (nord / sud Italia, piccoli / grandi comuni) o di situazioni di vita (italiani / immigrati, ragazzi / ragazze, lavoratori autonomi / con contratto a tempo indeterminato / atipico, lavoratori ad alta / bassa qualifica).

Questo progetto si sta realizzando grazie all’impegno dei militanti dell’associazione, delle ragazze impegnate nel progetto di servizio civile, di giovani e adulti che in forme diverse sostengono l’esperienza della GiOC e alla collaborazione di diversi altri soggetti:
le scuole professionali del Piemonte (Casa di Carità di Giaveno e Torino, CNOS Rebaudengo di Torino, ENGIM Artigianelli di Torino, ENGIM di Nichelino, ENGIM di Pinerolo) e della Sicilia (CNOS Catania);
gli animatori di comunità del Progetto Policoro di Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna e le associazioni delle filiere (ACLI e Cenasca-CISL di Catania, Caritas di Matera e Cerignola, ACLI e MLAC di Brindisi);
il sindacato a Torino (FIT-CISL, FIM-CISL, SLP-CISL, FISASCAT-CISL, ALAI-CISL), Cuneo (FIM-CISL) e Rossano (FAI-CISL e CGIL);
gli Uffici di Pastorale Sociale e del Lavoro di Piemonte, Calabria e Basilicata; la Pastorale Giovanile della Diocesi di Torino;
la Caritas nazionale attraverso l’ufficio per il servizio civile volontario;
i Giovani delle ACLI;
le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth di Brescia;
alcuni parroci e i giovani calabresi delle Diocesi di Mileto–Nicotera–Tropea e di Caloveto (CS);
la Cooperativa ORSo di Torino; l’associazione Tedacà di Torino;

Un grazie va anche all'assessorato ai giovani del Comune di Torino, agli assessorati al lavoro, alla formazione professionale e ai giovani della Provincia di Torino, alla Compagnia di San Paolo e al CESVOL Idea Solidale di Torino, che con il loro contributo stanno rendendo possibile la realizzazione di questa iniziativa.

Notizia inserita o aggiornata il 20/12/2005. Letta 2322 volte.

 

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