... Un vero cantiere d'Azione
L’Assemblea di Federazione è da sempre l’appuntamento e il luogo in cui siamo chiamati a verificare il nostro vissuto, la nostra militanza, la nostra proposta educativa e il nostro essere movimento.
Lo scorso anno durante l’assemblea di federazione, “Tra storia e futuro…con un po’ di pazzia" abbiamo scelto come priorità la militanza d’ambiente, l’estensione e l’aggregazione. Priorità che abbiamo ribadito anche al congresso nazionale nello scorso dicembre 2004 a Bellaria.
Questa assemblea è arrivata dopo un percorso che è iniziato a settembre con l’avvio delle attività delle zone (feste di zona, assemblee di zona e gruppi militanti) e con il week-end di programmazione della Segreteria di federazione, luogo che ha visto riflettere i responsabili di zona e i consiglieri nazionali, sulle prospettive della GiOC di Torino.
Inserire l’assemblea di Federazione dopo questi appuntamenti non è stata una scelta casuale , ma esprime la volontà che le elaborazioni di questi due giorni possano essere la sintesi delle riflessioni emerse nelle zone.
L’assemblea ha visto la partecipazione della III tappa, partecipazione pensata come azione del campo sulla comunicazione che i ragazzi hanno fatto quest’estate ad Exilles. Così attraverso una presentazione in power-point e un volantino i giovani della terza tappa, ci hanno comunicato i contenuti del loro campo! La loro è stata una presenza speciale. Attenti per tutta la relazione introduttiva (Coraggiosi!!!!!!!) hanno poi lavorato in gruppi sulla campana d’azione e per la serata hanno organizzato una festa per tutti i militanti: GRAZIE!!!!
Sabato 12 novembre ’05, abbiamo iniziato con la relazione introduttiva:
“Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C'è un tempo per nascere e un tempo per morire, un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante. Un tempo per uccidere e un tempo per guarire, un tempo per demolire e un tempo per costruire" (Qoèlet: 1- 1,3) con questa frase Maurizio ha iniziato la relazione introduttiva per andare al cuore del significato di questa corposa apertura dei lavori dell’assemblea di Federazione. La relazione introduttiva vuole essere uno spazio privilegiato dove fermarci e fare il punto della situazione sulla vita della federazione di Torino.
E’ il tempo che ci diamo per verificare se stiamo raggiungendo gli obiettivi dati l’anno scorso. Un tempo di verifica e di calma che ci permette di osservare le nostre azioni da un punto di vista diverso, più complessivo. Un tempo dove poter essere osservatori di noi stessi e delle nostre riflessioni, dei percorsi e delle azioni, consapevoli che è importante partecipare attivamente alla vita della federazione e delle zone ma che è altrettanto importante avere chiaro quello che siamo, permettendoci di fare un’analisi precisa e definita di dove stiamo andando come movimento.
Ci siamo confrontati circa i coordinamenti, le commissioni, la Revisione di Vita e il campo nazionale da poco trascorso, i progetti in rete con le altre associazioni, la campagna d’azione e l’estensione.
Sono diverse le realizzazioni, così come svariate sono le questioni su cui dobbiamo lavorare, le commissioni hanno visto i giovani militanti, che si sono assunti piena responsabilità dopo un accompagnamento fatto di lavoro comune con i più grandi. Questo percorso è una forte esigenza della GiOC di Torino che vede tra i suoi 98 militanti la stragrande maggioranza di giovani tra i 19 e i 23 anni, sia di età che di esperienza nel movimento.
Sfide
1) Cittadini di questo movimento: come giovani, come studenti e come lavoratori, quanto sentiamo nostro il movimento? Quanto sentiamo che la nostra presenza è preziosa per la propria esperienza di vita e per costruire un’associazione che non ci toglie il respiro ma ci da ossigeno? Quale ruolo dei militanti con più esperienza, che senza sottrarsi al fatto di essere militanti a pieno, devono cominciare a porsi la questione adulta e una nuova modalità di stare nel movimento?
2) Rappresentanza: si fa fatica a percepirsi “rappresentanti/responsabili" della propria zona, spesso la partecipazione alle commissioni è una partecipazione personale. Chi partecipa, fa una bella esperienza che però si ferma a lui. Come condividere l’esperienza con la zona? Come fare in modo che l’elaborazione del movimento, attraverso i luoghi di rappresentanza, non sia di pochi partecipanti alle commissioni ma tutta la federazione?
Molto importante è urgente è la questione dei “giovani invisibili", nelle loro storie, possiamo ritrovare la nostra, sono le storie dei giovani dei gruppi base e dell’aggregazione, giovani troppo “normali" per creare interesse, troppo “casinisti" per confrontarcisi oppure troppo silenziosi per accorgersi di loro. Nei nostri percorsi di base, spesso ci sono giovani che esprimono la loro invisibilità imponendo la propria presenza con atteggiamenti ai limiti della devianza, che esprimono il loro essere popolari con la timidezza e lo stare un po’ ai margini, e altri che hanno avuto più opportunità e a volte rischiano di essere un po’ “snob", ma tutti condividono la poca consapevolezza del loro valore, l’insicurezza e la solitudine nelle scelte importanti che li riguardano.
Sempre più la sfida educativa della GiOC è proporre luoghi dove rielaborare il proprio vissuto, dove guardare con curiosità il mondo intorno a noi e recuperare “lo svantaggio" accumulato nel tempo.
Sabato sera, grande festa!!!! I giovani di III Tappa, così come negli altri appuntamenti ai quali li abbiamo invitati hanno fatto la differenza, sanno stupirci, ci insegnano la serietà, la semplicità e la gioia dello stare insieme!!!!
Domenica 13 novembre ’05, abbiamo condiviso le priorità della nostra federazione per quest’ anno, priorità che si pongono in continuità con quelle dello scorso anno: la formazione e l’aggregazione e l’estensione.
Priorità individuate
Immigrazione, per dare voce a tutti i giovani lavoratori e non solo a quelli italiani, per ritrovare le nostre radici insieme alle loro, ponendoci al pari senza manie di “salvatori" di non si sa bene chi.
Non dobbiamo dimenticarci poi, che già ci sono dei giovani lavoratori immigrati militanti, Cosmin, Ana e Alina di Alba!!!! Così abbiamo deciso che ne vogliamo sapere di più, che sogniamo una GiOC che sappia dialogare con tutti che dia voce a tutti i giovani lavoratori e di ambiente popolare al di là del luogo in cui si è nati.
La dimensione socio politica, abbiamo ribadito l’importanza di questa dimensione nel percorso del movimento e che darci una priorità su questo ci fa ritrovare il senso ed il significato di stare sui territori, di dire la nostra e dirla in un certo modo: formati e attenti ai cambiamenti del modo intorno a noi. Il dibattito, davvero partecipato, ha fatto emergere la questione che da sempre ci portiamo dietro su quanto la GiOC debba prendere posizione su tutti gli avvenimenti che accadono. E’ importante, come sempre andare al cuore delle questioni e ricordarsi i fondamenti della GiOC, che è un movimento educativo, che ha l’obiettivo di provocare domande e non dare troppe risposte preconfezionate, che stimola la criticità costruttiva, che fornisce strumenti per scegliere
e prendere posizione in maniera critica e il più possibile libera. Cardijn diceva: “La GiOC non si trova nelle manifestazioni chiassose, la GiOC sta nell’impegno quotidiano dei militanti…" ecco dovremo far tesoro di queste parole, si prende posizione non in preda alla moda del momento, ma con lo stile della Revisione di Vita. I militanti dovrebbero essere lievito nella pasta, la dove sono nei loro ambienti di vita esprimere con forza i valori maturati!
E’ stata un’intensa Assemblea di Federazione, in cui attraverso la preghiera abbiamo anche riscoperto il significato di essere “Pietre Vive nella costruzione di un edificio spirituale"…il tema della costruzione ricorreva spesso, segno di una federazione continuamente in costruzione, attraverso i nuovi militanti che si assumo la responsabilità dell’associazione, i nuovi responsabili di zona e delle commissioni, di coordinamento e a chi ha terminato una responsabilità: grazie! Per l’impegno la serietà e la messa in discussione personale. Per la continuità che ancora date!
Ogni militante deve sentire importantissima e unica la sua presenza nel movimento, ognuno per il suo percorso, per la sua storia, per le cose che ha da dire e non sa dove e come dirle, per le cose che vorrebbe realizzare, per l’infinità di perle preziose che ha dentro e non sa di avere!
“…Voi sentite, come me, la solennità di questo momento, la portata di questo congresso. Per la prima volta nella storia delle opere cattoliche nella nostra storia, dei giovani lavoratori si riuniscono per darsi un programma e per scegliere gli strumenti per realizzarlo. Questo Congresso non sarà uno sfogatolo, ma un vero cantiere d’azione. Non si raggiunge l’ideale con discorsi solenni ne con pompose dichiarazioni; ma con un lavoro comune, fraternamente accettato e realizzato con decisione."
Primo Congresso della GiOC
J. Cardijn 1925
Non è stato un congresso, ma è stata la nostra assemblea di federazione e voleva essere davvero un momento dove insieme abbiamo provato a costruire il lavoro di quest’anno e insieme proveremo a porteremo avanti con lo stile del sogno di Cardijn. Un gruppo di militanti appassionati, testa e cuore, che possano portare avanti l’associazione e organizzare il movimento.
“…Avere un gruppo di giovani lavoratori, una cinquantina, convinti di questo ideale, che non si tirino indietro davanti a niente, che vadano alla conquista con tutta la loro convinzione, che sappiano darsi totalmente, ciò che hanno, ciò che sono, il cuore per amare, l’intelligenza per capire, le braccia per lottare… Quando un movimento merita questa fortuna, è vittorioso…." J.Cardijn
Ringraziamenti...
...alle persone condiviso questo sogno con noi:
Grazie a voi che avete condiviso questo pezzo della vostra vita con noi. Grazie per il tempo donato alla causa dei giovani lavoratori e di ambiente popolare, quella missione evangelica che vi ha spinto a tenere un posto nella chiesa ai soggetti a cui la GiOC da sempre si rivolge.
Davide, Gualtiero e Stefano;
...a chi finisce una responsabilità:
Per voi questo viaggio non finisce ma diventa altro. Avete la possibilità di sperimentare ancora la GiOC nelle vostre zone consapevoli che le riflessioni, le elaborazioni e l’esperienza di questi anni, sono vitali per il movimento.
Mariagrazia, Lisa, Giuseppe, Romina, Paola (responsabili di zona);
Lucia (responsabile della commissione religiosa);
Clara e Raffaella (coordinamento di 3° tappa);
...a chi inizia una responsabilità:
Intraprendere una nuova responsabilità è sempre un’esperienza che ci mette in crisi, in senso positivo, obbliga a rimetterci in discussione sulle nostre debolezze ma anche a dare quello che abbiamo, i nostri talenti più nascosti. Con questo vogliamo fare un augurio alle persone che iniziano qualcosa di nuovo per il movimento ma in particolare per la loro vita.
Marianna, Lucia, Elisa, Alessio (responsabili di zona);
Fabio (responsabile della campagna d’azione);
Marco (responsabile della commissione religiosa);
...a ai nuovi militanti:
Concludiamo questa relazione introduttiva con un ringraziamento e con l’augurio ai nuovi militanti che entrano nel movimento. Un ringraziamento per dire che questa scelta state facendo, non è scontata e banale perché vuol dire che ancora oggi ci sono persone che vogliono vivere la propria vita da protagonisti e da attori di questo nostro tempo. Infine un augurio, essere sempre capaci di portare la voce e di tenere il posto ai giovani lavoratori e di ambiente popolare. Grazie
Andrea, Francesca, Carlo, Giulia, Dario (San Giulio);
Alessandra, Daniela (Piossasco);
Iacopo, Angelo, Erika, Vittorio, Gianluca (Mirafiori);
Tozzo, Elisa (Settimo);
Tronfio (Via Passo Buole);