Formazione responsabili di zona
Torino, 18-19 settembre 2004


Il 18 e 19 settembre si è svolta la due giorni di formazione e programmazione dei responsabili della Federazione di Torino.
Ci si è ritrovati sabato pomeriggio, iniziando i lavori con un momento di preghiera che raccontava del tragitto fatto dal popolo d’israele nel deserto. Un cammino durato quarant’anni, una vita, in cui Mosè ha dovuto pensare ad un organizzazione per poter svolgere il suo ruolo di responsabilità al meglio e per condurre il suo popolo alla Terra Promessa. In questo cammino Mosè è il responsabile e volente o nolente deve guidare il popolo. Vengono, costituiti dei gruppi a capo dei quali ci sono dei responsabili.
Le responsabilità sono vere, sono piene, non sono formali e così bisogna viverle e farle vivere, sentire la fatica gioiosa di vivere la responsabilità, sentire che il proprio ruolo non è formale, non è uno strumento a servizio di chi “sta più in alto”, ma percepire realmente di avere ognuno per il suo pezzo la responsabilità del progetto per cui si è scelto di mettere in gioco la propria vita!!!!

Maria Consiglio, ex permanente della Federazione di Torino, ha aiutato ad entrare un po’ meglio nelle questioni della responsabilità di zona, cosa fa un responsabile di zona, quali competenze dovrebbe avere, ma soprattutto chi è un Responsabile di zona. Tra le cose davvero interessanti e profonde riportate da Maria forse quella che più ha messo in discussione il gruppo è stata il ricordare che un responsabile di zona è prima di tutto un militante!!!! Un militante che non è diverso dagli altri, il livello di responsabilità e il coinvolgimento nel movimento sono uguali agli altri militanti, ci sono dei luoghi differenti di confronto e delle responsabilità un po’ diverse, però certamente non è che il responsabile di zona è il meglio dei militanti, è un militante e quindi il cammino che deve fare è il cammino di tutti i militanti.

Si è cercato di approfondire il senso della responsabilità di zona, sottolineando l’importanza di progettare all’inizio dell’anno in base alle persone, alla zona e non ad un concetto precostituito di zona, di fare dei progetti e delle scelte organizzative non in base a buchi da tappare su questo o quell’altro coordinamento ma in base a dei progetti educativi, in base al progetto della GiOC: chiedendosi cosa serve alle persone e alla zona per fare bene la GiOC!
Un atteggiamento molto sottolineato da Maria è quello della condivisione, e veniva sottolineto come la chiave, la cosa centrale, perché se non si condividono le responsabilità il responsabile di zona è debole. Se non è in grado di creare questo si trova solo, a dover essere onnipresente e sarà un esecutore che non pensa e non progetta e non permetterà alla zona di cresce e di realizzarsi. E’ importante andare in profondità sia per quanto riguarda l’analisi del contesto e del territorio in cui si è inseriti sia nel rapporto con gli altri militanti, cercando di capire quali sono i veri motivi della non partecipazione di alcuni, cercando di capire, accompagnare, mettere in discussione e non giudicare.

Domenica infine si è lavorato sulla progettazione del nuovo anno, confrontandosi sui soggetti della GiOC, sull’organizzazione e sulla militanza d’ambiente, tutte questioni che verranno riprese all’assemblea di Federazione di fine ottobre.
Il weekend è terminato con la messa, facendo unità di vita, affidando al Signore l'anno che iniziato da poco promette già grandi cose!!!!!


Documenti
Responsabilità: tra stile e progetto
Documento del week-end formativo per i responsabili di zona di Torino.
Il ruolo del responsabile di zona
Approfondimento sul ruolo del responsabile di zona.


Album fotografico
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Notizia inserita o aggiornata il 18/09/2004. Letta 1425 volte.

 

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