Formazione: "Forma e riforma…" Domenica 21 marzo, come da programma del ciclo di formazione, la federazione di Torino si è ritrovata al Redentore, per confrontare le esperienze di scuola e lavoro… Nello stile della GiOC si è iniziato con un momento di preghiera e poi collegando la fede e la vita, ascoltando le esperienze di militanza d’ambiente a scuola e sul posto di lavoro. Angelo, giovane della terza tappa della zona di mirafiori, ha raccontato della sua passione per l’archeologia e del sogno di diventare archeologo, della scelta di continuare gli studi senza perdere di vista l’impegno sociale, ma soprattutto l’atteggiamento curioso e impegnato acquisito con gli anni di gruppo. Dario di Mirafiori, ha condiviso l’esperienza del suo apprendistato e la voglia, un giorno, di intraprendere gli studi universitari, infine Michele, della zona di S.Giulio, ha raccontato della sua condizione di consulente informatico, della difficoltà di fare una formazione utile per se e per i suoi colleghi e di un tempo speso ad investire sul proprio futuro. Nel campo della consulenza informatica la flessibilità si regge solo con una formazione specifica e in costante aggiornamento. Dopo le esperienze abbiamo lavorato divisi per gruppi d’ambiente: gli studenti universitari, gli studenti lavoratori, i lavoratori atipici e con contratto a temine, i lavoratori con contratto a tempo indeterminato, gli apprendisti, i lavoratori all’interno dell’università e i liberi professionisti. Le sintesi dei lavori a gruppo hanno fatto emergere la ricchezza delle mille diversità del nostro movimento: la fatica degli universitari a conciliare impegno scolastico e movimento, in una situazione in cui si è praticamente sempre in sessione d’esame, le conseguenze negative poi, non solo sulla vita del movimento e l’esperienza d’impegno, ma anche sulla qualità della formazione che diventa strumentale al superamento dell’esame e non all’acquisizione di cultura professionale e crescita umana. Il tempo è una determinante grossa anche per gli studenti lavoratori che faticano a trovare un equilibrio tra il tempo dedicato allo studio e quello dedicato al lavoro. A volte il lavoro svolto non c’entra nulla con le materie di studio e questo può demotivare, ma quando le due cose si riescono a coniugare lo studio è più”semplice” più comprensibile, quasi se ne percepisse l’utilità. Per i lavoratori atipici o con contratto a tempo determinato, la formazione è una cosa da chiedere, i datori di lavoro raramente hanno investito in formazione su un lavoratrore atipico o con contratto a tempo determinato, anche perché a breve lascerà il posto di lavoro per occuparne un altro, la formazione però resta centrale anche per questi lavoratori che spesso vengono mandati allo sbaraglio a svolgere delle mansioni per cui ci sarebbe bisogno di un minimo di formazione, spesso questi lavori sono nell’ambito sociale e una formazione di base sarebbe proprio necessaria… quasi che se la formazione per un lavoratore atipico non fosse un diritto! Gli apprendisti sintetizzavano la loro riflessione dicendo che questo era tempo determinato per fare la formazione, non solo sulle mansioni da svolgere, ma anche sui propri ditti e doveri di apprendisti, sulle norme della sicurezza sul posto di lavoro. I lavoratori a tempo indeterminato sottolineavano l’importanza di vigilare per non appiattirsi sul proprio lavoro, ma coltivare la curiosità di chiedersi sempre cose nuove e continuare a formarsi. I liberi professionisti nella GIOC di Torino per ora sono solo tre che sul tema della formazione esprimevano quanto, fosse importante continuare a formarsi nello specifico sui temi strettamente legati agli articoli che vendono o al prodotto che devono fornire. Infine i lavoratori dell’università, per lo più ricercatori, esprimevano anche loro il tempo come una discriminante non indifferente. Un tempo frammentato, a tempo determinato in un contesto ambientale un po’ isolato dal mondo esterno dove si fa fatica a fare militanza d’ambiente perché la competitività è alta, si è precari e c’è confusione dei ruoli lavorativi. Nel pomeriggio sono intervenuti Angelo Tartaglia, docente del Politecnico di Torino e Gaetano Quadrelli ex militante della GiOC e sindacalista della CISL. Il professor Tartaglia ha contribuito ad inquadrare meglio la riforma universitaria, la questione dei crediti, il tre più due etc… mentre Quadrelli, ha aiutato a fare chiarezza sul contesto lavorativo, la nuova riforma del lavoro (Legge 30) e il ruolo della formazione nel contesto lavoro. Tutta questa ricchezza è stata riportata durante la messa in cui sono state condivise le riflessioni dei lavori a gruppo, e per quanto poco possiamo credere di avere vale sempre la pena di investire sul nostro futuro!!!! E’ stato un ciclo di formazione molto bello e, si spera, molto utile, ma soprattutto uno spazio di condivisione e di confronto autentico!!! Notizia inserita o aggiornata il 21/03/2004. Letta 1318 volte. |
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