Incontro MLAL - GiOC
Torino, 18 novembre 2003


Martedì 18 Novembre si è svolto un incontro, organizzato in collaborazione con il MLAL (Movimento Laici America Latina) tra i ragazzi dei gruppi base della GiOC di Torino e alcuni bambini del Manthoc, associazione peruviana costituita da bambini lavoratori. Qui di seguito potete trovare una presentazione in powerpoint con le foto della serata e le rilfessioni da parte di alcuni giovani che hanno partecipato alla serata.


Il racconto dei giovani presenti
Francesca (gruppo 2° tappa, San Giulio d'Orta)
Dopo aver incontrato i bambini del manthoc a gruppo abbiamo discusso della serata. Abbiamo fatto alcune riflessioni che riporto brevemente:
l'obiettivo dell'associazione Manthoc: prinicipalmente, è quello di far conoscere i diritti che ha una persona, e nello specifico quelli di un bambino;
il significato di lavoro visto come "valore". Daniele ha tirato fuori la questione se il lavoro è un valore nella vita, si è discusso che cosa vuol dire che il lavoro è un valore e perché dovrebbe esserlo;
discorso sul fatto che la nostra è una mentalità differente dalla loro: Claudia dice che preferirebbe prima studiare, e poi entrare in contatto con il mondo del lavoro, e non subito da bambini (confronto tra la nostra realtà e la loro).. qui si è entrati in una vera e propria discussione perché c'era chi diceva , come Claudia, che è meglio per un giovane prima studiare e dedicarsi molto a questo per poi avere delle possibilità in più per il tuo lavoro futuro.. chi invece sosteneva che in questo modo si rischia che si arriva nel mondo del lavoro senza strumenti e senza sapere che cosa voglia dire lavorare, quindi forse è meglio conoscere e formarsi anche prima sul lavoro;
anche loro parlano di argomenti che anche noi affrontiamo nei nostri gruppi (es: sesso, noi e gli altri, rapporti con i genitori, droga ecc.);
il lavoro è parte integrante della loro vita, visto come momento di crescita e di formazione, mentre noi molto spesso lo vediamo come obbligo (Carlo);
riflessione sulla concezione di felicità nostra, che magari è diversa dalla loro … perché qualcuno diceva che loro sono infelici, altri allora hanno ribattuto che nono sembravano ragazzini tristi..così abbiamo riflettuto sul fatto che la felicità è personale, perché a noi con la nostra mentalità sembra che quei ragazzini siano infelici,ma in realtà magari nella loro concezione di vita e di società loro si ritengono felici o comuqnue fortunati…;
discussione sull'importanza di questa esperienza, se ci ha trasmesso qualcosa: maggior apprezzamento della nostra vita (Francesca+Claudia) per qualcuno, qualcun altro ha detto che non gli ha cambiato niente;
loro lavorano per bisogni primari, basato sul guadagno per gli studi e/o la famiglia; noi lavoriamo per bisogni secondari (Pierino) come un entrata di denaro che soddisfa le nostre voglie…la riflessione di nuovo si è accesa perché ci siamo confrontati sui piccoli lavoretti che durante l'anno si fanno magari nelle vacanze estive o di natale e la maggior parte diceva che questi lavori li fa per avere dei soldini propri e non dover sempre chiedere ai genitori e per togliersi delle soddisfazioni in cose da comprare..il che è legittimo, ma capiamo la differenza che c'è invece tra noi e loro… la causa che spinge loro a lavorare è quella di poter andare a scuola... ;
riflessione su ciò che ha detto l'educatore; esempio del padre che a 13 anni lavorava: cambio dei tempi, ora: società ricca, dove l'istruzione ci è "dovuta" (Beppe);
scuola vista per noi come un obbligo, mentre per loro è un'opportunità che si ottiene solo attraverso sacrifici (Alessio+Carlo);

Davide
Un po’ di sere fa, discutendo con alcuni nostri coetanei, anche loro impegnati nella GiOC locale, ho subito notato come gli argomenti che trattiamo nei nostri incontri settimanali di gruppo sono molto simili a quelli che trattano i giovani del Manthoc.
Quindi, malgrado tutte le differenze che ci possono essere in Perù, rispetto all’Italia, i problemi di noi giovani difficilmente cambiano.
Mi sono anche stupito di come loro anticipano l’età di animazione.
Qui, in Italia, uno diventa animatore a 16 anni, invece la ragazza che abbiamo conosciuto quella sera, ha solamente 13 anni ed è già animatrice da due.



Documenti
Incontro MLAL - GiOC
Presentazione in PowerPoint dell'incontro avvenuto il 18 Novembre 2003 tra i bambini del Manthoc e i giovani dei gruppi base della GiOC.

Notizia inserita o aggiornata il 18/11/2003. Letta 1308 volte.

 

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