Giovani, lavoro e società
Da cosa siamo partiti Che
cosa rappresenta il lavoro per i giovani? Quale importanza viene data
dalla nostra società al lavoro? I nuovi lavori rappresentano
un'opportunità o sono nuove forme di sfruttamento mascherato?
![]() I mutamenti attuali pongono solo problemi individuali oppure occorre ragionare un po' di più sulle risposte collettive? Se è vero che esiste un polo della precarietà e dello sfruttamento, come diciamo SU LA TESTA ragazzi? Cosa muove oggi i giovani? Perché agiscono? Ma è proprio vero che i giovani non partecipano più? In che misura e come l'organizzazione del lavoro post-fordista richiede la partecipazione del lavoratore? Perché le forme di partecipazione classica (sindacato, partiti, chiesa ...) sono lontane dalla cultura giovanile? Quale rapporto tra giovani e queste istituzioni? I giovani vivono una dimensione di responsabilità più ampia, che li impegna nella costruzione della pace e della giustizia o, in altre parole, nella costruzione del Regno? Da questi interrogativi e riflessioni è iniziato il faticoso lavoro della commissione e dei militanti nella definizione del tema della nuova campagna d'azione. Oggi si sta costruendo un immaginario del lavoro di un certo tipo (i nuovi lavori, il lavoro interinale...), il lavoro tradizionale sembra scomparso. I tanti giovani muratori, operai, panettieri, garzoni che lavorano nei cantieri, nelle piccole fabbriche, nei negozi delle realtà in cui viviamo, ci ricordano, però, che forse quest'affermazione non è così vera. Questo ci deve far riflettere attentamente, sia rispetto ad un' "invisibilità" sempre più marcata di questi giovani, sia rispetto alla tutela dei diritti. Infatti alle diverse forme di lavoro corrispondono differenti forme di tutela e di organizzazione dei lavoratori. Però le istituzioni sono consapevoli di ciò? Il rischio è che si pongano in essere delle organizzazioni, delle forme di tutela che non rispondono alle oggettive condizioni di vita delle persone. Non c'è una riflessione sul senso del lavoro, sul significato del lavoro per i giovani, si parla quasi sempre di giovani e lavoro nei termini sopraddetti o in termini di disoccupazione. Le persone oggi hanno la percezione di essere in un contesto socio-politico? L'inchiesta
L'inchiesta "Ci sto dentro" è stata realizzata nel
corso del 2000 su un campione di 1500 giovani italiani, lavoratori o
disoccupati, ma con almeno un'esperienza di lavoro, compresi fra i 15
e 29 anni d'età. Il campione è stato suddiviso tenendo
in considerazione la provenienza geografica, il sesso e il livello d'istruzione.
Oltre al questionario sono state raccolte circa una quarantina di interviste
in profondità a giovani del mondo del lavoro. Le analisi non
hanno la pretesa di piena validità scientifica ma hanno il valore
aggiunto di partire dalla viva voce dei giovani lavoratori e di essere
espressione del loro vissuto, delle loro percezioni, delle loro fatiche
ed aspirazioni. Le elaborazioni sono frutto della riflessione, dell'approfondimento, delle sperimentazioni di tutto il movimento e del contributo prezioso di esperti e altri soggetti, attraverso il dialogo e la collaborazione con diverse organizzazioni. Momenti importanti del percorso di elaborazione e confronto sono stati Agorà 2000, in collaborazione con i giovani delle ACLI, in cui sono stati presentati pubblicamente i dati nazionali dell'inchiesta e si sono approfondite le analisi, e la Festa nazionale dei giovani lavoratori tenutasi a Bari nel giugno 2001, significativa occasione di confronto e lancio delle prospettive di azione alle istituzioni, al sindacato, alla Chiesa e che ha visto il coinvolgimento di numerosi giovani della GiOC, di altre associazioni giovanili, della diocesi di Bari e del Progetto Policoro. L'analisi dei dati dell'inchiesta
e le relative riflessioni sono suddivise in:
La piattaforma
di proposte
![]() In occasione della festa del 1° maggio del 2002 e nelle settimane successive in tutte le zone è stata presentata la piattaforma agli interlocutori della GiOC: chiesa, istituzioni, sindacato, altre associazioni, con l'obiettivo di riflettere insieme su come affrontare le sollecitazioni dei giovani contenute nella piattaforma. Clicca qui per visualizzare la piattaforma di azioni. La fase dell'azione A partire dalle riflessioni contenute nella piattaforma la GiOC ha promosso due azioni a livello nazionale: i gruppi d'ambiente e la "Carta dei diritti e dei doveri dei giovani lavoratori". I gruppi d'ambiente hanno l'obiettivo di coinvolgere i giovani lavoratori che incontriamo nei nostri ambienti di vita e di lavoro e che normalmente non dispongono di occasioni dove poter approfondire il senso del proprio lavoro. Attraverso percorsi brevi, costituiti dal confronto con altri giovani che vivono le medesime condizioni di lavoro e momenti di formazione, i giovani coinvolti hanno la possibilità di riflettere rispetto alle proprie aspirazioni, ai diritti e ai doveri che caratterizzano il proprio lavoro. La raccolta delle esperienze dei gruppi d'ambiente ha costituito il contenuto della "Carta dei diritti e dei doveri dei giovani lavoratori", uno strumento per far emergere la necessità di avere diritti e doveri validi per tutti, garantiti collettivamente, espressi direttamente dai giovani lavoratori presentata in occasione del 1° Maggio nazionale. |
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