Posso considerare il campo con la prima tappa della formazione professionale, una SFIDA.

Ad inizio giugno si era iscritto un numero considerevole di ragazzi dai vari centri per poter fare un campo e siamo arrivati al giorno prima della partenza ad averne solo quattro.

Siamo partiti, Angelo, Nazario, Laura ed io, molto demotivati ma allo stesso tempo con la curiosità di vedere come sarebbe andato “‘sto campo”.

Beh, dopo averlo vissuto, posso dirlo: bellissimo e arricchente.

Abbiamo modificato molto la traccia preparata per adattarla a quattro soli ragazzi, aggiungendo più momenti liberi e favorendo la conoscenza (come la giornata in piscina!) e un solo giorno di contenuto, in cui, tra l’altro, i ragazzi si sono concentrati e interessati molto all’argomento facendo emergere un vero e proprio dibattito.

La cosa che mi ha colpito positivamente è la semplicità e la naturalezza con cui abbiamo affrontato le cose e deciso insieme ai ragazzi i tempi o le attività da fare, cambiando anche i programmi, come le molte serate dove ci siamo ritrovati davanti ad una birra a chiacchierare.

Prima parlavo di ricchezza… mi hanno arricchito molto perché erano l’esempio vivente della soddisfazione che ha prevalso sopra tutte le fatiche e gli stati d’animo negativi che ci sono stati durante l’anno nella disperata ricerca di aggregare qualche ragazzo.

Il loro entusiasmo mi ha dato una marcia in più per continuare a lavorare con la formazione professionale.