Campo II tappa: la forza della banda
Monte Urano (AP), 7-12 luglio 2006

lavoro, scuola e gruppo - "O suoni oppure ti lasci suonare"


“Ci hai fatto fare ore di viaggio per strade sterrate. Noi pensavamo di andare a vedere chissà che cosa e inveci troviamo su un promontorio sul mare sola, isolata una colonna sotto un sole bruciante. Noi volevamo menarti; tu tutto preso parlavi della città che era stata: “Qui c’era una grande città ellenistica ; la sotto c’era un porto importante; al di là del mare la madre Grecia con la sua cultura egemone, i viaggi, i commerci.” E raccontavi, raccontavi. Dentro avevo rabbia e invidia, ma non te l’ho mai fatto capire. Tu avevi studiato trent’anni; bastava vedere le tue mani da studente anche da adulto; le mie mani non sono da studente. Voi che avete studiato siete tutti dei raffinati. Voi andate in visibilio per un quadro, per una cosa antica. Ci godete mentre a noi ci annoia… Prima disprezzavo questo vostro modo di fare, ora vi invidio. Invidio quella vostra possibilità di conoscere, di percepire cose antiche da altre culture, di confrontarle tra loro, di vederne gli intrecci sotterranei, di percepire ciò che sembrerebbe essersi perso nei fiumi della storia e ritrovarlo vivo. Quello che hai tu non lo disprezzo più. Sto imparando a studiare duro per farmelo piacere anch’io. Anche tu che hai cominciato tardi a lavorare in fabbrica inizi appena a ritrovare la vita popolare che non hai mai fatto, cominci a essere un po’ più vero, un po’ più uomo. A me mancherà sempre quella struttura solida, quella inquadratura che avete solo voi che avete studiato sempre. Ma a te mancherà sempre quella solidità istintiva, quella normalità di portare la vita che abbiamo solo noi che siamo stati sotto sempre. Che strana cosa però: dopo alcuni anni quello che hai tu e quello che ho io si stanno incontrando.”

Tratto da:
“Una vocazione per i giovani lavoratori”
Storia di Bruno Longo
Presidente nazionale della GiOC


Il progetto di questo campo Campo è nato ad aprile ed ha visto incontrarsi due esigenze: una del coordinamento di II tappa di Torino ed una di Monte Urano. I giovani di Torino avevano bisogno di fare un’esperienza diversa da quella di Exilles e noi di Monte Urano avevamo bisogno di fare un’esperienza forte che motivasse i ragazzi che venivano da un anno un po’ discontinuo. Gli obiettivi del campo erano: offrire un luogo comune di scambio a giovani studenti e lavoratori, stimolando il confronto sulle proprie esperienze di scuola e di lavoro scoprendone il senso per la propria vita, proporre il gruppo come luogo di incontro attraverso cui non si sente la solitudine delle scelte e scoprirlo come spazio per chi lavora e chi studia in cui si scopre la propria dignità di studente e di lavoratore, in cui si agisce per il cambiamento personale e degli ambienti di vita. La cosa che da subito ci siamo posti come priorità era quella di favorire la partecipazione dei lavoratori ai contenuti del campo, così abbiamo concentrato le riflessioni nel week end e nella fascia pre -serale e serale. Rispetto alla dimensione di fede abbiamo provato a curare la relazione fede/vita e cercato di vedere il gruppo come comunità in cui si vive la comunione con le persone e con Gesù attraverso l’eucarestia: l’assemblea della comunità che nell’incontro con Gesù è spinta all’impegno negli ambienti di vita.

Così partiti da Torino, siamo andati a Monte Urano, Michel, Andrea e Denny hanno chiesto le ferie per venire al campo e poterlo vivere tutto dall’inizio alla fine!! Denny e Andrea le hanno ottenute ma Michel no, così ci raggiungeva dopo il lavoro, dormiva con noi e poi la mattina andava a lavorare. Con noi c’era anche Matteo giovane di Venaria, dove la GiOC è stata presenta fino a qualche anno fa e adesso è Matteo, che vuole capire come fare per riportare la sua esperienza di Campo ai suoi coetanei perchè il campo non resti solo un evento isolato nella sua vita ma possa essere opportunità di continuità per lui e per altri giovani come lui. La GiOC di Monte Urano ci ha accolto e raccontato le loro esperienze di lavoro e di movimento. I ragazzi di Torino erano tutti studenti mentre i giovani di Monte Urano tutti lavoratori o studenti lavoratori, così ci siamo confrontati sulla nostra esperienza di vita, di studio e di lavoro, abbiamo visitato una fabbrica di scarpe e l’azienda di un ex militate della GiOC che fa il tagliatore di pelli. Abbiamo ascoltato l’esperienza di Michele, giovane di 20 anni della GiOC di Monte Urano che fa il programmatore informatico e che ci ha spiegato come la sua azienda ha reagito alla crisi del lavoro che ha colpito il settore delle calzature e il suo indotto. Michele si occupa di vendite su internet, per un negozio che prima della crisi vedeva il maggior introito nella vendita tradizionale al banco e che oggi vede la maggior parte delle vendite su internet in un mercato europeo, così Michele ci ha raccontato le sfide del suo lavoro, il senso che ne ha dato per la sua vita. Poi c’è Massimo (anche lui della GiOC di Monte Urano), che fa il tagliatore di pelli. Massimo ha smesso di studiare in III media e da allora taglia le pelli, ha un contratto regolare e tutto quello che fa i più è pagato a cottimo. Lavora moltissimo almeno 12/13 ore al giorno e questa è la normalità per lui, così il tempo libero diventa divertimento e svago. La responsabilità il valore che maggiormente ha maturato nella sua esperienza di lavoro. Poi Maurizio (responsabile della GiOc di Torino) ci ha raccontato la sua storia di studente di un centro di formazione professionale e della scelta di iscriversi all’università e laurearsi, la voglia di migliorare di dimostrarsi e dimostrare che poteva farcela. Infine Manuela (presidente nazionale della GiOC) ci ha raccontato della scelta di iscriversi all’Università di quello che ha significato rendersi conto che forse l’architetto non era quello che voleva fare nella vita e di come si ha affrontato questa scoperta e le scelte che gli sono state poste dinanzi dal lavoro alla responsabilità nella GiOC e all’importanza di fidarsi di chi ci fa una proposta di responsabilità, perchè forse ha visto in noi ciò ancora non riusciamo a vedere. Il confronto in gruppo è stato davvero riccho e ci siamo accorti di come nei nostri ambienti siamo impegnati, di come le cose che succedono ci sollecitano a fare qualcosa per noi e per gli altri, molto significativo è stato il racconto di Simon che si è speso a scuola per migliorare la situazione per se e per gli altri. Non sono mancati i momenti di svago e divertimento, dalla serata in spiaggia, alla giornata passata al mare, alla magica notte in cui tutti in Piazza a Monte urano di fronte al maxi schermo eravamo tutti in apprensione e poi siamo diventati i campioni del Mondo… Maurizio e Mimmo hanno rischiato l’infarto :o)!!!....le serate svegli fino a tardi con i responsabili a fare i carabinieri e poi per conoscere davvero tutto il territorio come ogni buon campo che si rispetti siamo anche andati a fare due gite a Fermo meta il pronto soccorso…ma niente di grave, giusto per stare tranquilli :O)!!! E’ stata una settimana ricca, forse il modo degli studenti e quello dei lavoratori si è davvero incontrato senza farsi pesare la cultura o la capacità pratica, è stata l’opportunità per parlare di noi, per dirci le cose come stanno. Alla fine del Campo non sono mancate le proposte per continuare il percorso e per coinvolgere chi al campo non ha potuto partecipare...


Alcune perle preziose dei ragazzi:

“Da questo campo ci aspettiamo un seguito, una continuazione, un momento in cui potremo incontrarci con le persone conosciute qui, magari che vengono loro a trovare noi. Ciò che ci porta a dire questo è stata la possibilità per tutti di riuscire a parlarsi, di creare dialogo e dei rapporti. Sappiamo che il prossimo anno ci saranno di nuovo le zone che a questo campo non sono venute, ma speriamo di riuscire a riportare questa esperienza anche a loro di rivederci più cresciuti, in modo da poter vivere anche con loro momenti così forti. Noi come Ascensione e Pentecoste ci sentiamo abbastanza uniti, ci piacerebbe che quest0anno si unissero anche i ragazzi di Redentore. Ci piacerebbe provare a fare sempre più cose insieme tra noi, anche più divertenti e non solo gruppo, e anche iniziare ogni tanto a fare gruppo insieme. Proviamo ad ottobre anche a capire come partecipare alla festa di zona a mirafiori.”
Silvia studente, 17 anni di Torino.


“Quello che ci portiamo a casa da questo campo sicuramente sono le nuove conoscenze. La cosa che in particolare abbiamo trovato è stata la partecipazione complessiva di tutti nel gruppo, la possibilità di discutere e di mettersi in gioco prima persona. E’ stato bello riuscire già dalla prima serata con i giochi iniziare a creare dei rapporti che ci hanno aiutato durante la settimana. Ci siamo confrontati e dato una continuità con il campo dello scorso anno: l’anno scorso abbiamo lavorato e quest’anno ne abbiamo parlato e ci siamo resi conto di quanto l’argomento ci coinvolge: abbiamo avuto modo di pensare molto a noi stessi e avere un incontro concreto con chi lavora davvero. Bisogna dire che a conoscerci meglio ci hanno aiutato anche i momenti di divertimento.”
Vincenzo studente, 17 anni di Torino.


“E’ stata una bella esperienza e la ripeteremo subito. Rispetto agli altri campi c’è stata una maggiore partecipazione. Ascoltare può servire per le scelte future. A Monte Urano abbiamo vissuto un anno un po’ di crisi, per questo, io e Andrea, siamo riusciti a stupire Marco (il nostro responsabile di gruppo) e per noi questo è un punto di partenza per il prossimo anno. Abbiamo deciso delle azioni, Matteo a Venaria farà un incontro con Maurizio per capire cosa fare e poi faranno un incontro con il nuovo parroco mentre noi a Monte Urano ci vediamo il 24 settembre dopo il campo dei militanti per vedere chi è del gruppo e organizzarci. Abbiamo anche proposto di vederci alla festa di natale della GiOC a Torino, poi anche pensato ad un campo invernale sulla neve.
Denny studente/lavoratore 17 anni, Monte Urano”


Mmm… Fatemi mettere le idee in ordine… I fatti più importanti e significativi del nostro campo… Diciamo pure: TUTTI! Insomma, è stato un campo, uno di quelli che non me lo sarei mai aspettato: ci siamo mossi, spostati di molto. I ragazzi hanno partecipato, e mi sembra persino si siano divertiti non poco. Sono riuscita ad approfondire molto il rapporti con ognuno di loro, e posso azzardare col dire che mi sento molto parte della loro vita. Con l’aiuto dei coordinatori ho affrontato difficoltà e limiti, e posso concludere che dopo un anno faticoso, il bilancio è stato nettamente positivo, fuori da ogni aspettativa! Ho visto i ragazzi coinvolti, esposti, aperti… E da alcuni di loro ho persino sentito certe cose…
“Questo campo mi ha fatto pensare, mi ha messo un po’ in crisi… non che avessi un’idea precisa sul mio futuro, ma ora sono più indecisa ancora”
“Sono venuta per pensare a me, per staccare un po’”
“Devo prendere una decisione!”
Questi ragazzi stanno crescendo sotto i miei occhi, e questo campo mi ha reso tutto più evidente!
                                       (Claudia, resp Mirafiori)

“l'esperienza del campo mi è piaciuta molto perchè ho potuto conoscere e riflettere su modi di vita diversi dal mio e ho imparato ad apprezzare meglio le cose che possiedo”.
(Simona)


"il campo dei gruppi di terza è stato, per noi animati, particolarmente coinvolgente.
il tema sul quale si è basato era vicino ai nostri interessi, e ci ha offerto un'occasione per renderci conto di quante realtà diverse dalla nostra esistono intorno a noi e per pensare a quale strada vorremmo intraprendere nella vita...
e oltre ai momenti per esaminare noi stessi, non sono mancati anche quelli in cui ha avuto la meglio il divertimento!:-)"



Documenti
La forza della banda
Documento di lavoro del campo di 3 superiore sul tema del gruppo, che ha visto uno scambio tra le zone Monte Urano e Torino.


Album fotografico
Cliccare sulla foto per vederla ingrandita.


Notizia inserita o aggiornata il 26/07/2006. Letta 2251 volte.

 

Torna ad inizio pagina
Torna su