Da un po’ di tempo a questa parte la commissione religiosa si è posta l’obiettivo di
preparare un libro di preghiera per il giovane lavoratore. Finalmente, eccolo qua.
Forse qualcuno si pone la domanda perché un libo di preghiera? E come lo si è preparato?
È parte irrinunciabile del progetto giocista la dimensione della ricerca religiosa
e di fede. Di questa dimensione, perché sia esperienziale e non astratta, occorre
vivere anche la ricerca di un rapporto con il Trascendente, con il mistero di Dio
attraverso la via del dialogo interiore. Il momento più alto di questo rapporto avviene
nell’intimo del cuore attraverso la preghiera che ci pone in diretto legame col
Mistero. Certo è un’esperienza che chiede coraggio e tempo, non è qualcosa di
immediato che si può acquisire a buon mercato. Serve la perseveranza nel tempo e
nello spazio.
Letture e testimonianza sono importanti, ma non ci esimono da un percorso
che più di altri è personale. Il “tu per tu" con Dio è un fatto unico e personale
e come tale va conquistato e costruito. Il tempo e la cultura in cui siamo profondamente
immersi, non ci aiutano a questo riguardo. Noi siamo figli dell’immediato,
delle cose fatte in “tempo reale". Il rapporto con Dio cammina su strade e logiche
diverse. Perché avvenga l’incontro serve un lavorio attento, paziente e perseverante
che dura per tutta la vita. “Cercate il Signore, ora che si fa trovare. Chiamatelo, adesso
che è vicino. Dice il Signore: I miei pensieri non sono come i vostri e le mie azioni
sono diverse dalle vostre. I miei pensieri e i vostri, il mio modo di agire e il vostro
sono distanti tra loro come il cielo è lontano dalla terra". (Is. 55,6-9). Attraverso il
profeta Dio ci invita a cercarlo, sicuri che lui si fa trovare, sempre per vie “altre". […]
A volte c’è anche il rischio di perdersi! Ma solo chi non rischia è già perso in partenza.
La preghiera è lo spazio più profondo in cui si inserisce il nostro essere pellegrini
cercatori dell’Eterno. “Come corre una cerva assetata al torrente a lungo cercato,
così a te la mia anima anela, o Dio, che sei sorgente di vita. Di quest’acqua ha sete il
mio cuore, di una fonte gorgogliante in eterno; quando finirà la mia corsa e il tuo
volto potrò contemplare?" (Salmo 41 sl. oggi)
La commissione religiosa di Torino