Siamo ciò che sappiamo fare, ciò che diciamo, ciò che sogniamo. Ma anche ciò che consumiamo, il modo in cui progettiamo il nostro futuro, come stiamo con gli altri. Davvero siamo solo la spesa che facciamo? Ci sono opportunità che superano le immagini, i messaggi, gli slogan. C’è tutto il resto, che non va inventato ma semplicemente scoperto. C’è tutto il resto delle relazioni profonde. Di uno stile solidale per un mondo più giusto. Di un tempo libero che arricchisce. Tutto il resto, c’è.

Da qualche mese ormai la GiOC ha dato il via alla nuova campagna d’azione, l’inchiesta-azione nazionale che impegnerà l’associazione almeno per i prossimi due anni.

Come sempre questa è per la GiOC occasione di incontro e confronto con i giovani. I temi affrontati sono sempre strettamente legati alla condizione giovanile, al lavoro, alla vita dei ragazzi che si vogliono coinvolgere.

Anche con Tutto il resto non si fa eccezione. Si parla di consumi infatti, del desiderio di possedere beni più o meno patinati, più o meno utili, che più o meno guida tutti nelle scelte quotidiane. Di scelte diverse che alcuni fanno e che vanno dal favorire un commercio equo e solidale, al condividere i propri bilanci famigliari. Ma si parla anche di risparmio e di progettare il proprio futuro, con coscienza e lungimiranza anche là dove il contesto non aiuta favorendo speculazione e rischio.

E di microcredito, ovvero di una logica del finanziamento che mette al centro la persona e non il profitto, pur essendo una alternativa reale sul mercato. Un contesto ricco, complesso dove progettare sembra sempre più andare a scapito del consumo frenetico e spesso irrazionale.

Ma in cui le alternative ci sono, basta guardare a tutto il resto.

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