"Dov'è tuo fratello?... Stranieri o fratelli?"
Torino, 3-4 dicembre 2005

Scuola militanti religiosa


Sabato 3 e domenica 4 dicembre ci siamo ritrovati a Redentore per il primo momento formativo dell’anno.
Da tempo la formazione si apre con un momento di riflessione religiosa, una sosta per entrare nel vivo delle questioni coniugando la fede con la vita.

Il week end “Dov’è tuo fratello?...Stranieri (di chi e di che cosa) o fratelli (universali)?" è stata l’apertura della formazione sull’immigrazione decisa all’assemblea di Federazione. La riflessione è stata aperta recuperando le nostre storie, quelle dei nostri genitori e la storia di chi arriva da un po’ più lontano: l’Albania.
Attraverso la storia di Domenico, di Anna e Pino e di Ilirijan abbiamo potuto sentirci parte di una situazione che ci appartiene che non è poi così lontana.

don Fredo Olivero, responsabile della Pastorale Migranti della diocesi di Torino, ci ha aiutati ad andare oltre l’immaginario comune dell’arrivo con i gommoni e l’approccio assistenziale. Se si pensano ai tanti immigrati italiani, siamo circa 58.000.000 di italiani nel mondo, e se si pensa che la storia dell’immigrazione è una storia lunga un secolo diventa evidente che non si può banalizzare o semplificare troppo, dietro un viaggio, uno spostamento ci sono cause e conseguenze che riguardano la storia delle persone e dei paesi d’origine!

Dall’interveto di don Fredo emergeva con chiarezza la necessità di conoscere l’altro come persona. Nella maggior parte dei casi, gli immigrati che arrivano hanno un buon livello di formazione (diploma e laurea) e nel loro paese hanno lavori qualificati, scelgono di partire perché il più umile dei lavori qui in Italia, gli permette di guadagnare molto più di quello che guadagnano nei loro paesi facendo gli insegnati o i dottori. Tutti i risparmi infatti vanno alle famiglie nei paesi d’origine e alcuni paesi hanno un’entrata sostanziosa data dalle rimesse dei migranti, così com’è stato per l’Italia negli anni delle prime migrazioni in Brasile, Argentina, Germania...

Più volte si è sottolineata l’importanza di avere un rapporto al pari, come cittadini e provare a ritrovarsi in obiettivi e bisogni comuni e su quelli costruire dei percorsi di cittadinanza attiva. Dal dibattito emergeva con forza la questione culturale e di come trovare punti di contatto rispetto alle differenze culturali e religiose e alla "questione della donna": forse provando ad andare al cuore delle questioni, aiutandoci reciprocamente a vivere con valore le diverse dimensioni di fede ed essendo testimoni coerenti troveremo punti di dialogo e di costruzione comune di percorsi di cittadinanza per sentire un po’ più tutti nostro il Quartiere, la Città il Paese.

Domenica, ci siamo fermati davvero a fare sosta in un momento dedicato alla riflessione personale attraverso il “deserto", mentre nel pomeriggio abbiamo festeggiato al Sermig, insieme all’ASAI, i loro dieci anni di lavoro.
Ci siamo lasciati con l’impegno di raccogliere le storie delle nostre famiglie emigrate dal sud al nord o da nord a nord per non perdere la nostra storia e fare in modo che come ben ha concluso Marco (responsabile della commissione religiosa di Federazione), tra qualche anno nelle storie dei militanti non ci saranno solo più Carmine e Concetta ma anche quelle dei futuri militanti immigrati da altri paesi del mondo.


Documenti
"Dov'è tuo fratello?"
Documento della prima scuola militanti di Torino sull'immigrazione.
Sintesi intervento don Fredo Olivero
Sintesi dell'intervento di don Fredo Olivero, direttore dell'Ufficio Pastorale Migranti Torino, alla scuola militanti sul tema dell'immigrazione.
"Immigrazione è globalizzazione"
Presentazione del dossier statistico sull'immigrazione del 2005. A cura di Caritas Italiana, Fondazione Migrantes e Caritas di Roma.
"Una sola terra, un solo popolo"
Presentazione utilizzata per la messa durante la scuola militanti religiosa di Torino.

Notizia inserita o aggiornata il 13/12/2005. Letta 1769 volte.

 

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