Week-end III° Superiore:
“… vita come un puzzle?”
Torino, 12-13 febbraio 2005


Sabato 12 e domenica 13 febbraio 2005 i giovani del coordinamento di 3° superiore si sono incontrati a Redentore per partire per i Vietti, la casa per campi della Parrocchia di Borgaro. Il titolo del week end è stato: “…vita come un puzzle?” - …L’obiettivo di usare come metafora il puzzle è quello di far capire che qualsiasi cosa si faccia, bella o brutta che sia, è un pezzo della propria vita che accostato ad un altro “pezzo di vita” diventa un messaggio di senso compiuto… - Don Gianni Bernardi
E’ stato un bel week end, in cui si è partiti dagli impegni che ogni ragazzo aveva per confrontarci con l’esperienza di Lucio, militante della zona di Settimo, con la sua storia di giovane lavoratore militante che ha vissuto un percorso di coordinamento come i ragazzi, che s’impegna nell’aggregazione, che con la sua semplicità e concretezza ha colto l’obiettivo dell’intervento e ha fatto stare in silenzio i ragazzi per 20 minuti di seguito!!!
L’obiettivo della due giorni era capire quale valore i ragazzi danno alle cose che fanno, quali sono i criteri su cui basano le loro scelte, in base a cosa dare la priorità ad un impegno piuttosto che un altro: è tutto sullo stesso piano? Quale valore ha per la loro vita il gruppo?
In conclusione del suo intervento, Lucio, ha lanciato una domanda: “Quanto vi realizzano i vostri impegni, la scuola o il lavoro che fate, vi piace”? La domanda ha suscitato un momento di confronto in piccoli gruppi ed il dibattito. La serata, che è trascorsa tra le danze!!!! Prima di andare a dormire abbiamo fatto un momento si riflessione, aiutandoci con una canzone di Jovanotti…

…linea d’ombra
“…La linea d'ombra la nebbia che io vedo a me davanti,
per la prima volta nella vita mia mi trovo a saper quello che lascio e a non saper immaginare quello che trovo.
Mi offrono un incarico di responsabilità portare questa nave verso una rotta che nessuno sa è la mia età a mezz’aria in questa condizione di stabilità precaria…
… il fondo del caffè confonde il dove e il come e per la prima volta so cos'è la nostalgia, la commozione.
Nel mio bagaglio panni sporchi di navigazione per ogni strappo un porto,
per ogni porto in testa una canzone,
è dolce stare in mare quando sono gli altri a far la direzione senza preoccupazione,
soltanto fare ciò che c'è da fare e cullati dall'onda notturna sognare la mamma... il mare,
mi hanno detto che una nave c'ha bisogno di un comandante mi hanno detto che la paga è interessante e che il carico è segreto ed importante.
Il pensiero della responsabilità si è fatto grosso è come dover saltare aldilà di un fosso
che mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passato,
saltare verso il tempo indefinito dell'essere adulto…
… arriva un giorno in cui bisogna prendere una decisione…
… ma è la mia età
dove si guarda, come si era e non si sa dove si va,
cosa si sarà che responsabilità si hanno nei confronti degli esseri umani che ti vivono accanto e attraverso questo vetro vedo il mondo come una scacchiera,
dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera ed ho paura di essere mangiato ed ho paura di mangiare…
… Non so cos'è il coraggio se prendere e mollare tutto se scegliere la fuga o affrontare questa realtà difficile da interpretare, ma bella da esplorare…
…Dirò levate l'ancora diritta avanti tutta questa è la rotta, questa è la direzione, questa è la decisione...”

“Dedico questa canzone a tutti coloro che come me si sentono giovani di un'età a mezz'aria, con una vita piena di giornate frenetiche, con tanti progetti e tanti sogni da realizzare e nello stesso tempo con la tentazione, ogni tanto, di tornare indietro, di fermarsi e affidarsi a qualcuno che faccia un pò al posto tuo.” Jovanotti

…Così come nella canzone spesso siamo di fronte a scelte importanti e ci sono tante paure…in questi giorni abbiamo riflettuto sulle cose che sono importanti per noi, su cosa ci rende felici e cosa no….quali sono le cose per cui secondo noi vale la pena di “spendersi”…gli amici, la scuola, la nostra famiglia, il gruppo… le cose che ci piacciono, ci offrono un impegno di responsabilità: vivere la nostra vita alla grande, mettendo insieme i pezzi di un puzzle che ci sarà chiaro lungo la strada, le cose che ci succedono , quelle che sogniamo …

…Verso le 6 di mattina qualcuno è riuscito a prendere sonno per essere bello allegro alle 7:30!!! Domenica ci siamo confrontati, sui criteri, sul senso delle scelte per passare all’azione. Abbiamo concluso i lavori con la messa, dove abbiamo ripreso la metafora del puzzle, e ci siamo chiesti per cosa valeva la pena spendere la vita…è stato un week end molto significativo, siamo stati bene insieme, Roberto, che si è aggregato a noi, solo all’ultimo minuto, adesso sta facendo gruppo a Redentore :o)!!! Le riflessioni sono state davvero significative a partire dalla vita dei ragazzi, per capire quanto il gruppo sia strumento per vivere una vita piena e non la “chiusa” che impedisce di fare altre cose.



Documenti
"…Vita come un puzzle?"
Documento di lavoro del week-end organizzato dal coordinamento di 3° superiore di Torino sul senso dei "pezzi" della nostra vita.

Notizia inserita o aggiornata il 12/02/2005. Letta 2031 volte.

 

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