Celebrazione di Natale
Milano, 21 dicembre 2003

E adesso sì che ci sto dentro!


Natale è un periodo di riflessione: un anno sta per concludersi e la GiOC di Milano è portata a fare bilanci di quello che è stato e progetti per quello che sarà.

Gesù nasce ancora una volta per noi, ancora una volta ci dice che vuole accompagnarci nel cammino. Lui viene lo stesso, anche nella nostra vita frenetica, in cui a volte a fatica riesce a crearsi uno spazio. Per questo si è deciso di ritagliare un momento in cui fermarci per pregare e riflettere sul particolare significato che ha questo Natale. Quest'anno ha significato prendere delle decisioni, come la scelta della militanza o accettare di diventare responsabile dell'associazione a tempo pieno, che comportano una maggiore consapevolezza nel cammino intrapreso.

Il 21 dicembre è stato il momento per rendere partecipi della decisione chi nella federazione ci ha preceduto in questa stessa esperienza, chi in un certo senso ha preparato la strada. Questo perché c'è la consapevolezza che le scelte fatte portano in un percorso già iniziato e permettono di entrare in una storia; ora però si è chiamati ad esserne protagonisti e ad assumere l'impegno di testimoniare la Parola di Dio in ogni momento della nostra vita.
Il confronto con gli adulti, con chi ha già condiviso questo progetto, ha fatto capire quanto sia importante nel cammino la passione, la fedeltà, che devono mantenersi nel tempo, anche fra le difficoltà e le incertezze che non mancano mai. Soprattutto all'inizio le paure sono tante e dentro si sente un senso di inadeguatezza sulle proprie capacità rispetto al percorso che si sta per intraprendere. Dal loro racconto è emerso che questa nuova esperienza farà crescere i militanti e porterà ad incontrare Dio e a trovare la felicità, nella misura in cui si sarà disposti ad aumentare il proprio impegno.

Questa celebrazione ha regalato la fiducia: la fiducia negli adulti che hanno accompagnato nella scelta e sicuramente accompagneranno anche strada facendo; fiducia nel Signore che ha dato nuove responsabilità perché crede nelle capacità dei giovani e non vuole che ci si chiuda in se stessi, ma al contrario chiede il coraggio di assumere degli impegni verso gli altri, affinché condividiamo con loro i doni che lui ci ha dato.
A volte pensiamo di aver incontrato la GiOC per caso, ma forse non è proprio così. Forse Dio ci stava chiamando ad essere testimoni e ad incontrarlo nei volti delle persone che ci hanno aiutato a maturare nel cammino. Ora il nostro desiderio è riuscire ad incontrare nuovi giovani ai quali restituire tutte le esperienze positive che fino a qui abbiamo ricevuto.

Notizia inserita o aggiornata il 21/12/2003. Letta 2159 volte.

 

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