Campo 1 superiore 2006
Exilles (TO), 20-25 giugno 2006

"Io, tu, Gesł: Noi, protagonisti della nostra vita!" Dove vuoi stare in panchina o in campo?!?


Questo era il titolo del Campo che metteva al centro la conoscenza di se, degli altri e della figura di Gesù. Così il campo ha avuto inizio il 20 ed è finito il 25 giugno ’06, abbiamo trascorso la settima ad Exilles.
Gli obiettivi generali del Campo erano quelli di imparare a convivere con altri giovani diversi da sé, accettare la diversità come valore, aprirsi, far emergere ciò che siamo realmente senza la paura di essere giudicati e non accettati, imparare a credere in se stessi, nelle proprie capacità, imparare ad avere rispetto di se stesso e degli altri, conoscere la figura di Gesù come esempio di vita e di uomo, diventare protagonisti della propria vita e riflettere sul ruolo del gruppo come strumento di confronto e di cambiamento. Certo sono obiettivi ambiziosi, ma sicuramente il campo ì stato l’inizio di un percorso che continuerà nelle zone di appartenenza e che troverà nel campo del prossimo anno un seguito.

Quest’ anno ad Exilles abbiamo avuto anche una special guest: la zona di Galliera!!! Così, Biagio, Domenico, Mirko, Raffaele, Daniele e Luca accompagnati da Lara, don Graziano e poi da Andrea, che ci ha raggiunti nel week end, hanno reso ancora più speciale un campo che stato davvero significativo. Significativo per le riflessioni, per l’impegno dei responsabili che non sempre hanno avuto vita facile e per i momenti di divertimento in cui abbiamo saputo creare legami autentici.

”...E' la dura legge del gol gli altri segneranno però che spettacolo quando giochiamo noi non molliamo mai Loro stanno chiusi ma cosa importa chi vincerà perché in fondo lo squadrone siamo noi…” questa una delle frasi della canzone che ha aperto il campo, non importa segnare, l’importante è come stai in squadra, quanto sei in grado di collaborare, di scegliere di vivere per te e per il resto delle persone che fanno parte della tua vita.

”... A volte penso che sia finita, ma è proprio allora che comincia la salita...” questa un’altra citazione delle canzoni che la mattina aprivano le giornate, e così proprio quando pensi che tutto sia finito, risolto, è proprio lì che comincia la salita, cose nuove inaspettate che ti pongono dinanzi alle tue aspettative, ai limiti e alle capacità che hai: a te decidere come farvi fronte, se da spettatore o da protagonista.

Come in tutti i coordinamenti ci sono i ragazzi più tranquilli e ragazzi più timidi ma, siamo certi che non sia una questione di buoni o cattivi, perchè buoni o cattivi non è la fine prima c'è il giusto o sbagliato da sopportare, da contrattare, da comprendere e c’è la necessità di avere al fianco compagni di viaggio che ci aiutino a comprendere quello che è giusto e quello che è sbagliato. Servono a poco i giudici, le punizioni senza sentire che ti sto a cuore, che siamo insieme in questa partita che è la vita.

Questo concetto viene ben spiegato nel brano di vangelo che è stato oggetto di riflessione dei ragazzi durante i lavori a gruppo:
Dal libro dei Re (1Re 17, 6-7)
Quando furono entrati, egli osservò Eliab e chiese: “È forse davanti al Signore il suo consacrato? ”. Il Signore rispose a Samuele: “Non guardare al suo aspetto né all’imponenza della sua statura. Io l’ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l’uomo. L’uomo guarda l’apparenza, il Signore guarda il cuore”.


Questo guardare al cuore e non alle apparenze ci pare di poter dire che alla fine del campo è sto stile sia dei ragazzi che dei responsabili! Il Campo si è concluso con la voglia di incontrarsi nuovamente, di fare in modo che le cose scoperte al Campo fossero l’inizio di un percorso che ci vedrà ancora insieme con la consapevolezza che a volte la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare... e questo ce lo hanno insegnato bene i ragazzi di Galliera che appena arrivati al Campo hanno sentito un a piccola veritigine e volevano tornare a casa, ma che poi sono rimasti ed hanno preso il volo alla grande!!!!!!

La voce dei ragazzi e dei responsabili di I superiore

“Alla giornata di massa...le mie impressioni sui ragazzi nn erano state delle migliori..nn mi ero trovata bene!
Noi ragazzi di S.giulio nn volevamo venire al campo...volevamo fare il solito campo a Martassina tra di noi..perchè ci sembrava strano integrarci con nuovi ragazzi ,perche eravamo abituati a vedere all'interno del campo sempre le stesse persone che conoscevamo da molto tempo.
Ma con l'aiuto dei nostri animatori...che ci hanno motivati e convinti...ci siamo andati!
E se nn fosse stato per loro io nn avrei vissuto una bellissima esperienza come quella di exilles...devo dire la verità...al momento della partenza pensavo in modo negativo del campo...ma poi mi sn ricreduta...ho conosciuto dei ragazzi stupendi...e con alcuni in particolare abbiamo legato tanto.
Mi sono veramente divertita nonostante alcuni episodi che hanno portato sconforto e tensioni all'interno del campo....comunque io mi sono trovata benissimo e sicuramente il prossimo anno sarò la prima ad esserci!”
                                    Roberta (San Giulio)

 “Per quanto riguarda la mia esperienza, nonostante ci sia stato qualche "piccolo incidente di percorso", il campo é andato molto bene e probabilmente é stato il campo più bello che abbia fatto. In quei giorni ho avuto modo di approfondire ulteriormente il rapporto con il mio gruppo e di legare con i ragazzi delle altre parrocchie, (anche se non con tutti). I miei ragazzi inizialmente erano un pò scettici riguardo la riuscita di questo campo, poi però si sono dovuti ricredere perchè é stata per loro una bella esperienza e una grande oppurtunità di confronto con realtà diverse.. L'unico aspetto negativo è il fatto di non essere riusciti a legare, come avrebbero voluto, con tutti i ragazzi, però per questo ci vuole pazienza!”
             Lorena(resp. Mirafiori)

“Se dovessi scegliere qualcosa del campo che mi è rimasta più nel cuore, direi senza dubbio l’incontro-scontro con alcuni ragazzi di Piossasco..
Sembra strano, lo so, ma con loro ho discusso e ci siamo urlati dietro, ma poi ci siamo parlati e chiariti e a fine campo abbiamo cominciato ad instaurare un rapporto.. grazie a loro ho scoperto una parte di me che non conoscevo, che mi ha reso dapprima difficile il lavoro con loro, perché non riuscivo a capirli, ma che poi mi ha spinto a lavorarci sopra, a capire che persone erano in realtà.
E’ stata un’esperienza molto forte e sicuramente arricchente, che mi ha spinta anche a decidere di iniziare un percorso di aggregazione l’anno che verrà.
In generale poi vivere una settimana con altri ragazzi diversi da quelli del gruppo che seguo è stata bellissimo, non solo per quello che possono avermi lasciato nei vari momenti passati insieme a parlare di cavolate o di cose serie, ma anche e soprattutto perché ognuno di loro ha creduto molto in me e negli altri responsabili, vivendo tutto quello che abbiamo proposto loro con molto entusiasmo (insomma, quasi tutto!) e questa fiducia mi ha fatto capire che tutto il lavoro che c’è sempre dietro un campo e al coordinamento non è mai tempo sprecato, e sono sicura che questo darà a tutti la carica per ricominciare ancora meglio l’anno nuovo!”
                               Fabiana (resp San Giulio)




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Notizia inserita o aggiornata il 26/07/2006. Letta 1373 volte.

 

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